Le infezioni
Le infezioni nel paziente trapiantato, specie nei primi tempi dopo il trapianto, possono essere particolarmente temibili soprattutto a causa della "debolezza" del sistema immunitario indotta dai farmaci anti-rigetto.
Esse sono più frequentemente causate da batteri ed i distretti più colpiti sono l'addome ed il torace.
Va ricordato che i segni ed i sintomi dell'infezione sono alterati nei pazienti immunodepressi: la febbre può essere assente o di lieve intensità, ed anche l'aumento dei globuli bianchi può mancare. Il dolore nella sede dell'infezione può essere minimo o assente, a causa della ridotta capacità di mantenere una risposta infiammatoria. Il processo infettivo può, inoltre, progredire più rapidamente rispetto all'individuo non immunocompromesso, ed essere più difficilmente curabile .
Il rischio di infezione si riduce a distanza di sei-dodici mesi dal trapianto, quando il dosaggio dei farmaci immunosoppressori è ridotto e stabilizzato.
ALCUNI ACCORGIMENTI PER EVITARE IL RIISCHIO DI INFEZIONE:
- ridurre al minimo la frequentazione di luoghi affollati e chiusi; in presenza di altre persone utilizzare la mascherina per
- i primi mesi dopo il trapianto;
- evitare, soprattutto nei primi mesi, i contatti con persone affette da malattie infettive e con bambini che frequentano scuole o asili dove si possono più frequentemente contrarre malattie;
- evitare per almeno 6 mesi di frequentare piscine pubbliche e prima di fare bagni in mare controllare che la ferita addominale sia completamente rimarginata;
- curare l'alimentazione cercando di evitare uova, carne, pesce e molluschi crudi;
- mantenere una buona igiene personale e dell'ambiente in cui si vive;
- in caso di ferite lavare immediatamente con acqua e sapone la zona, disinfettarla e in caso di rossore o gonfiore contattare il medico curante;
- attenzione agli animali domestici (v. capitolo specifico);
- astenersi dal fumo .